Quante ore deve dormire il mio bambino ?

oresonnoQuante ore deve dormire il mio bambino?

Questa è una domanda che assilla un po’ tutti i genitori, in particolare chi lo diventa per la prima volta. Il dubbio arriva perché il loro sonno è così frammentato con frequenti risvegli che non si è certi sia sufficiente.

La risposta è quella classica: ogni bambino è diverso; ci sono quelli che tendono a dormire molto e riposano tra una poppata e l’altra, ci sono altri che tendono a stare più svegli.
È importante non fare confronti tra i bambini, fasciandosi la testa che il proprio ha qualcosa che non va perché non dorme tutta la notte come il figlio dei nostri amici.

È stato osservato che i fattori genetici influenzano i comportamenti notturni dei bambini per circa un terzo, oltre ai fattori relazionali, emotivi, ambientali. Prima di voler far rispettare al piccolo dei ritmi da noi prestabiliti è opportuno comprendere quali siano i suoi peculiari bisogni.

Nel primo periodo, in cui il bambino è appena nato, potrebbe essere utile prendersi del tempo. Approfittiamo della lentezza a cui ci obbligano i suoi ritmi, per osservarlo, per vedere quali potrebbero essere i suoi ritmi di base. Questo ci aiuterà a conoscerlo, ad adeguarci al suo temperamento. Purtroppo noi siamo condizionate dai ritmi frenetici che abbiamo fatto nostri e tenderemmo a forzarlo in questi tempi. Questo, anche perché è diffusa la convinzione che assecondarlo significhi viziarlo, educarlo male, non riuscire più a dargli una regola in futuro.

E’ importante seguire i ritmi fisiologici del piccolo; lo è altrettanto rispettare, comprendere, empatizzare prima di dare a priori una regola. Può servire prendersi una settimana o più per osservare il bambino, segnando le ore di sonno e guardando se è sereno e riposato nelle ore di veglia. Questo ci darà un quadro più fedele della realtà.

In linea di massima si può affermare che fino a 3 anni è bene non scendere sotto le 10 ore al giorno. Non dimentichiamo che il sonno incide sullo sviluppo cerebrale, sullo sviluppo dei processi attentivi e mnemonici; la sua mancanza, pertanto, non è da trascurare perché può creare problemi al processo di apprendimento e crescita.

Ci sono comunque dei range di ore minime e massime entro cui confrontare il sonno del proprio bambino, da tenere a mente.

Qualche indicazione dalla tabella della National Sleep Foundation.

Il neonato ha bisogno di dormire molte ore ma non per forza consecutive. Dorme in maniera irregolare, sia il giorno che la notte. Sono infatti frequenti i pisolini diurni come i risvegli notturni.

Da 0 a 11 mesi

Da 0 a 3 mesi si parla di 14-17 ore e sarebbe bene non scendere sotto le 11 ore.

Da 4 a 11 mesi, la modalità di sonno tende a maturare. Pian piano il piccolo va acquisendo un ritmo circadiano, per cui tende a dormire più la notte e meno il giorno. Le ore di sonno possono variare dalle 12 alle 15, ma anche 11 vanno bene. Intorno ai 6 mesi il bambino potrebbe assestarsi con due pisolini di giorno. Questi sono un’esigenza fino a 3 anni circa, dal momento che il sistema nervoso non è ancora consolidato. Il calo fisiologico di attenzione che avviene intorno alle 14.00-16.00 va sostenuto con un riposino pomeridiano. Questo per consentire il recupero delle energie ed evitare di far arrivare il bambino a sera nervoso. Nei bambini, infatti, la stanchezza procura agitazione e irrequietezza; queste, invece di farli addormentare, li rende lamentosi, insoddisfatti e più difficili da tranquillizzare.

Da 1 a 5 anni

Da 1 a 2 anni vanno bene dalle 11 alle 14 ore ed il sonnellino pomeridiano può passare ad uno solo. Il numero di ore di sonno diurno dipende da bambino e bambino e da quante ore riesce a dormire di notte. Se il sonno è più frammentato per i frequenti risvegli , allora ci sarà bisogno di due, altrimenti può bastarne uno. Se il bambino non vuol dormire, può essere utile fargli comunque trascorrere un’ora di rilassamento in una stanza con poca luce e pochi stimoli.

Infine, dai 3 ai 5 anni, vanno bene 10 – 13 ore. E’ possibile eliminare il sonnellino se si nota che il bambino non ne ha bisogno.

Quello che ribadiamo come fondamentale, è l’osservazione prima di preoccuparsi per un’eventuale problematica. Infatti, una conoscenza accurata del proprio figlio possono averla solo i genitori. In particolare quelli che riescono a vedere le sue reali esigenze, quelli che prima della teoria vedono bisogni.