Come può cambiare il sonno al quarto mese

sonno al quarto meseSonno al quarto mese. Intorno al quarto mese di vita può accadere di ritrovarsi ad affrontare un cambiamento nella modalità di dormire; cioè il piccolo che aveva assunto un suo ritmo di sonno, ad un certo punto modifica questo ritmo. Mamma e papà si accorgono, a loro spese, che è come un ritorno indietro, perchè le ore di sonno del bambino diminuiscono e anche la sua capacità di riaddormentarsi.

COME PUO’ CAMBIARE IL SONNO AL QUARTO MESE DI VITA

I 4 mesi rappresentano uno stadio importante dello sviluppo cerebrale; il piccolo acquisisce nuove abilità; maggior controllo sulle braccia, sulle gambe, sta disteso sulla schiena, aumenta la capacità di attenzione e vigilanza sul mondo, è in grado di sostenere maggiormente il contatto visivo, comincia ad essere influenzato dall’alternanza luce/buio. Questo può tradursi, in alcuni bambini, in minor bisogno di dormire.

Verso il 4° mese di vita dunque il sonno va acquistando un ritmo più regolare con periodi di sonno più lunghi di notte; il piccolo può iniziare a dormire anche 6 ore consecutive, con risvegli comunque normali.

Nello sviluppo del sonno le modificazioni maggiori si verificano nei primi 6 mesi poi tendono a stabilizzarsi. Nonostante lo sconforto dei genitori per essere tornati indietro e la fatica estenuante di ritrovarsi ad affrontare frequenti risvegli, notti intere di veglia, brevi sonnellini, quando poco prima le cose andavano benino, il bambino sta facendo il suo percorso di crescita.

Infatti la maturazione cerebrale non sempre avviene in maniera indolore; a volte capita che alcuni bambini richiedano maggiormente la vicinanza dei genitori per ritrovare quel senso di sicurezza che è stato destabilizzato da un cambiamento. La fase di sonno profondo va aumentando rispetto ai primi 3 mesi; quando il bambino transita da un ciclo di sonno profondo ad uno leggero, è molto più probabile che si svegli ed abbia bisogno dell’aiuto dei genitori per riaddormentarsi. Questo passaggio è per tutti una fase vulnerabile ed in questo periodo di cambiamento, ancora di più.

Questo primo cambiamento nella modalità di dormire è anche un passaggio ad un sonno più maturo; quindi le modificazioni che avvengono durante questa fase saranno permanenti.

DI QUALI CAMBIAMENTI NEL SONNO AL QUARTO MESE STO PARLANDO?

1) Il cervello matura e il anche il sonno sarà più simile a quello adulto; questo implica che il piccolo non cada più subito addormentato ma prima passi da una fase di sonno leggero. Se siamo abituati a dondolarlo e poi mettendolo giù per addormentarlo, è molto probabile che si svegli, col rischio che ripetendo più volte il processo si finisca per avere un bambino stanco e nervoso.

Se prima si addormentava allattato, cullato, tenuto in braccio per tutto il tempo, queste modalità potrebbero non funzionare più ed esserci bisogno di trovarne altre. I metodi che prima risultavano efficaci per addormentarlo ora potrebbero avere un effetto stimolante.

2) Nei primi mesi un neonato poteva dormire in qualsiasi posto, dai 4 mesi inizia ad esserci più consapevolezza dell’ambiente.

3) Anche gli intervalli tra una poppata ed un’altra si allungano e potenzialmente il bambino è pronto per stare più ore ore senza mangiare; questo non vuol dire abbandonare le poppate notturne, come spiegato in questo post: Poppate notturne e sonno.

COSA FARE PER I CAMBIAMENTI DEL SONNO AL QUARTO MESE?

Durante il periodo della regressione i genitori potranno sentirsi sfiniti, esausti, arrabbiati, con poche speranze che la situazione migliori, per cui è bene adottare ogni strategia consenta di affrontare con meno sforzo possibile questo periodo difficile, aiutando il piccolo ma anche loro stessi a dormire più ore possibili.

Se il piccolo richiede più vicinanza è bene dargliela. Quando la situazione si sarà ristabilizzata, allora ci si potrà concentrare su modalità di addormentamento adatte alla sua età.

Come ripetiamo spesso, aiuta tutti adottare dei rituali serali che includano le stesse attività ogni sera, in modo che il piccolo venga tranquillizzato dalla costanza e continuità nel tempo, senza però forzare, ma osservando sempre il bambino e danzando con lui/lei così che nessuna delle due parti imponga le sue esigenze. Avete da raccontare la vostra esperienza riguardo a questo periodo e come l’avete superata?

Dott.ssa Denise Pagano, Psicologa