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Come la separazione diurna può influenzare il sonno

separazione diurnaCome la separazione diurna può influenzare il sonno? È giunto il momento di rientrare al lavoro, o comunque di affrontare le prime separazioni “durature” dal nostro cucciolo… Ecco che, oltre al carico emotivo che questo, di per sé, comporta, dobbiamo cominciare a fare i conti con il  “gestire” il momento della separazione…

…Lo saluto? Me ne vado senza farmi vedere quando è tranquillo? E se piange disperato? Insomma…sgattaiolare per evitare che pianga o affrontare la possibile “tempesta” armati di un sorriso e di una stretta al cuore? Per capire a pieno cosa avviene in un momento così delicato come la separazione durante il giorno, dobbiamo partire dal chiarire come i bambini la vivono.

Nei primi anni di vita i bambini non hanno la capacità di comprendere a pieno il senso del “tempo” e il ritmo con cui scorre. Per un bimbo “dopo” non è un termine chiaro né informativo.

Vivendo immersi nel presente, l’unica cosa che comprendono è il fatto che voi non ci siate più; questo, senza poter, inizialmente, prevedere che ritornerete. Solo la ripetizione dell’esperienza del vostro ritorno li porterà a poter comprendere ed essere consapevoli che non siete spariti “per sempre”.

Questo processo di acquisizione di consapevolezza è, però, reso più facile, e meglio vissuto dal bambino, quanto più si rende la situazione di separazione prevedibile.

Ecco perché è importante salutare sempre il bimbo quando dobbiamo separarci da lui; si deve comunicare, in modo chiaro, che stiamo andando via ma torneremo!

Una delle “tesi” che comunemente viene portata a sostegno dello “sgattaiolare via quando è tranquillo, senza farsi vedere” è quella di evitare il pianto e la sofferenza al bambino. In realtà, ahimè, non è così che vanno le cose…

Un bambino, per quanto concentrato e coinvolto in un’esperienza piacevole, prima o poi si renderà conto che non siete lì con lui e cercandovi non vi troverà… Per lui sarete “soltanto”spariti da un momento all’altro!!! lasciandolo solo e impreparato…

Questo tipo di esperienza favorisce una tendenza al “controllo” da parte del bambino: è probabile che inneschi in lui una reazione di monitoraggio costante del genitore e, anche solo il non vederlo nella stessa stanza, può farlo scoppiare a piangere disperatamente…del resto potrebbe essere uno di quei momenti in cui la sua mamma (o il suo papà) “sparisce”…

È del resto vero che rendere palese e manifesto il momento della separazione, attraverso il saluto e la promessa di tornare, non elimina l’iniziale sofferenza del bambino rispetto a questa situazione ma sperimentare giorno dopo giorno che, quando ve ne andate lo avvisate (e quindi sapere che può prevedere quando non ci sarete più) e che poi tornate, lo aiuterà a rendersi conto che la separazione da voi non è “per sempre”.

Per quanto sia un momento difficile anche per noi adulti, è importante mostrare ai nostri bimbi che siamo sereni di fronte alla separazione (del resto noi sappiamo che per sempre non è)… quindi salutiamoli con un sorriso! Vederci tranquilli e sorridenti li aiuterà ad essere rassicurati sul fatto che non sta succedendo nulla di grave o di cui dover avere paura.

In che modo la separazione diurna può favorire un rapporto sereno con la nanna?

Addormentarsi, per un bambino, è una vera e propria esperienza di separazione (per approfondimenti “Non voglio dormire, se mi addormento tu non ci sei più). Se le separazioni diurne sono vissute come “pericolose” anche il lasciarsi andare alla nanna sarà complicato.

Per potersi addormentare un bimbo deve potersi innanzitutto rilassare… Ma se sente di “dover tenere costantemente i genitori sott’occhio” questo processo non sarà sicuramente semplice. Il bimbo tenderà a “lottare” per non lasciarsi andare alla nanna! Quando, durante la notte, si risveglierà avrà bisogno di essere rassicurato sul fatto che non siate spariti.

Per questo motivo… Meglio partire di giorno!

Salutiamoli, consoliamoli e rassicuriamoli quando ci separiamo da loro, forti del fatto che noi sappiamo che torneremo… Sempre!

 

Veronica Ponissi – Psicologa Clinica

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