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Co-sleeping: rovina la relazione di coppia?

co-sleepingLa pratica del co-sleeping  è molto diffusa e anche tema di diatribe tra chi è pro e chi è contro. Il cosleeping è la pratica di dormire vicini tra genitori e figli; una delle sue forme è il bedsharing, ossia la condivisione dello stesso letto. 

Co-sleeping e relazione di coppia

Rispetto alla pratica di fare dormire i propri figli con sé, penso sia utile riflettere riguardo agli effetti che essa può comportare alla relazione di coppia; è utile comprendere ciò che può generare o alimentare delle difficoltà tra i partner.

La nascita di un bambino comporta dei cambiamenti nella relazione di coppia; un ruolo significativo lo riveste la relazione simbiotica che si va a creare tra la mamma e il bebè. Il papà ha un compito complesso ma importantissimo: essere presente, sostenere e proteggere! Si crea la triade madre-bambino-padre.

Può accadere che il papà si viva come escluso dalla diade madre-bambino; per questo, a volte, può sentirsi geloso, non ha più la sua compagna tutta per sé. La neomamma invece è totalmente assorbita dal piccolo indifeso e bisognoso. Questo è quanto di più normale possa accadere e, a volte, diventa causa di fraintendimenti.

In questo contesto

il co-sleeping agito e non discusso tra i neogenitori può aumentare le sensazioni di esclusione da parte del padre e di incomprensione da parte della madre.

In modo particolare questi vissuti del papà potrebbero essere rinforzati dalla propria uscita dal letto coniugale oppure, comunque, dall’entrata del bambino nel letto o nella camera dei genitori. Si può instaurare un circolo vizioso; soprattutto nel momento in cui ciò che ogni partner prova per questa nuova esperienza non va a fare parte di un dialogo aperto. Ciò che non viene comunicato direttamente potrebbe diventare motivo di conflitti quotidiani su altre questioni generando ulteriori incomprensioni. Questo clima poco sereno, in cui mamma e papà litigano, sicuramente non facilita il sonno nel bambino.

Nel momento in cui si decide di dormire con i propri figli, è importante confrontarsi rispetto ai motivi che portano a questa decisione; è utile approfondire i propri vissuti come coppia  rispetto al metterla in pratica.

Quindi comunicare ciò che si pensa e si sente permette di mantenere uno spazio di intimità relazionale.

Dalla mia esperienza professionale ho osservato  che una coppia con difficoltà a comunicare può utilizzare il co-sleeping come sintomo dei propri conflitti; esso non ne è la causa, ne diventa la forma che quella coppia gli dà.

Ogni relazione d’amore tra due partner ha la sua storia e dei punti di fragilità; tali punti, con la nascita di un figlio, possono emergere in modo lampante. E’ importante che i neogenitori siano consapevoli di questo processo. Allo stesso modo è importante che non venga additato il figlio di responsabilità che non ha. E’ necessario che i genitori possano riappropiarsi delle proprie dinamiche relazionali e crescere rispetto a queste.

La nascita di un figlio è effettivamente una grande occasione di evoluzione per la coppia!

In quest’ottica è importante per molte coppie potere trascorrere dei momenti in cui non ci sono i bambini; servono spazi in cui possano svagarsi, parlare di sè e avere anche rapporti sessuali. I genitori sono gli architetti della propria famiglia ed è per questo che gli spazi privati sono dei mattoni importanti per sostenerla. Inoltre i figli, anche piccolissimi, colgono se mamma e papà sono sereni; del resto loro hanno bisogno di un tempo e relazioni di qualità!

I vissuti di esclusione nel futuro papà possono iniziare a sorgere sin dalla gravidanza; per questo le prime basi rispetto a questo spazio di dialogo è importante crearle già durante il periodo di gestazione; così la donna potrà confidare le proprie emozioni al suo uomo, quest’ultimo potrà fare altrettanto e verrà favorito l’apertura di un canale comunicativo che agevolerà il sentirsi vicini prima e dopo la nascita del bebè.

E’ proprio all’interno della relazione tra i partner, la loro reciproca conoscenza e l’affiatamento che si va a definire un equilibrio per cui ogni genitore potrà vivere serenamente le emozioni e le responsabilità che questa delicata esperienza del diventare madre e padre porta con sé.

Quindi il co-sleeping, per non essere frainteso , ha bisogno di essere inserito in un clima familiare in cui avvengono questi preziosi  scambi relazionali.

Naturalmente se una coppia di genitori si accorge di essere in difficoltà può chiedere aiuto, sia rispetto alla ricerca di una rete di relazioni di supporto sociale, sia di un professionista con cui approfondire ciò che sta accadendo.

Dott.ssa Daniela Barone – Psicologa, Psicoterapeuta

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