L’acqua per il neonato rappresenta un elemento privilegiato. E’ qui che può ritrovare un ambiente a lui conosciuto, in grado di trasmettergli tranquillità e serenità.
Ogni bambino, infatti, alla nascita possiede una innata acquaticità; l’acqua è un elemento a lui familiare e positivo! Questo accade perché ha trascorso un lungo periodo immerso nel liquido amniotico, luogo caldo e sicuro dove si è potuto sviluppare.
Tale acquaticità se non rinforzata, tende gradualmente a svanire e possono crearsi resistenze del bambino di fronte all’acqua.
Dopo la dimissione, soprattutto dopo il distacco del cordone ombelicale – che comunque non costituisce un impedimento all’immersione in acqua – il neonato può fare il bagno senza particolari limitazioni.
A differenza di come si pensa il bagnetto non ha solo la funzione di pulizia; l’acqua infatti ha anche la capacità di:
- attivare la circolazione sanguigna e la traspirazione della pelle;
- stimolare il neonato a livello sensoriale e cutaneo.
I prodotti in commercio per il bagnetto del bambino offrono un’ampia gamma di scelta di PH e detergenza adeguati alle caratteristiche della cute, tanto da evidenziare che non vi è alcuna controindicazione nel lavare anche quotidianamente il neonato.
Durante il bagnetto acquista molta importanza anche l’aspetto della relazione; è consigliato parlare al bambino, avere un contatto non solo fisico ma manche visivo. Inoltre è importante:
- stimolarlo a livello cutaneo in vari modi (con le mani, con la spugna, con leggeri getti d’acqua);
- mettergli a disposizione i sui giochini preferiti;
- prolungare il più possibile questo memento se vediamo che il bambino gradisce.
Il contatto rappresenta un importante canale attraverso il quale il genitore può favorire il rilassamento del bimbo ed aiutarlo a scaricare e dare sollievo alle tensioni provocate da situazioni nuove, da stress, o da piccoli disagi (quali ad esempio le coliche gassose).
L’immersione in acqua, elemento familiare e positivo per il neonato, associato al contatto con il genitore, favorisce la produzione di endorfine. Le endorfine sono sostanze prodotte naturalmente dal corpo in grado di determinare un senso di benessere, termoregolare, diminuire il dolore e regolare il sonno.
Il contesto e le modalità con cui si verifica il “momento del bagnetto” diviene quindi un aspetto molto importante.
Di fronte ad un neonato che protesta, piange, si irrigidisce, la causa non è legata al fatto che non ama l’acqua; attraverso il suo atteggiamento, ci sta comunicando che avverte qualche elemento di disagio, come temperatura dell’acqua o della stanza, dimensione della vasca, gli schizzi, insicurezza o ansia da parte di chi lo sostiene. In questo caso sarà opportuno comprendere le ragioni di questo disagio e provare a rifare il bagnetto dopo qualche giorno.
Il contatto corporeo tra mamma e bambino è un bisogno vitale, biologico e psicologico del neonato, soprattutto nei primi mesi di vita. Cogliere e soddisfare questo bisogno primario non crea ulteriori bisogni, come qualche genitore teme, ma con il tempo li colma; immergersi assieme a mamma o papà nella vasca da bagno diviene un ulteriore modalità piacevole per arricchire e rafforzare la relazione fatta di contatto, ascolto, coccole, gesti, accoglienza e sicurezza.
Consigli pratici per il bagnetto
- Il bagnetto può essere eseguito anche nei primi giorni dopo la nascita;
- La temperatura ideale dell’acqua oscilla tra i 32° C e i 35° C, a seconda del gradimento del piccolo. Il controllo della temperatura può essere effettuato con termometri a lettura istantanea;
- La stanza dove viene fatto il bagno deve essere sufficientemente riscaldata, evitando l’eccessivo riscaldamento e la relativa umidità;
- Il bagnetto può essere eseguito direttamente nella vasca di casa. Soprattutto per i primi mesi è consigliato l’uso di una vaschetta dove il neonato si sente più raccolto (viene ricreato l’ambiente intrauterino) e dove applicare sul fondo un cuscinetto in gomma per ridurre il rischio di scivolamento;
- L’utilizzo della vasca grande, opportunamente detersa, offre l’opportunità d’immergersi con il figlio;
- La pratica del bagnetto può essere seguita da un leggero massaggio; se è gradito dal piccolo, agevola ulteriormente il rilassamento e predispone al sonno;
- Il bagno non deve comunque rappresentare momenti di tensione o disagio per il piccolo; in tal caso è meglio, finché non sarà chiara la causa del disagio, diradare la frequenza del bagnetto e limitare la fase di immersione.
In alternativa si può anche sostituire il bagnetto utilizzando spugnature con acqua a temperatura adeguata e latte detergente o detergenti neutri.
- Dopo il bagnetto non è assolutamente indispensabile applicare creme idratanti sulla pelle del neonato; può essere molto utile l’applicazione di una pasta o crema sul sederino per proteggerlo da qualsiasi irritazione.
- E’ invece pericoloso l’uso del borotalco, soprattutto nella prima infanzia; questo perché è tossico se inalato dal bambino.
Dott.ssa Monica Bolgan – Psicologa
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