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Poppata notturna e sonno. Come conciliare il bisogno di nutrimento con la nanna…

poppata notturna e sonno

Poppata notturna e sonno… Tante domande!

… “Ma se dorme a lungo la notte, devo svegliarlo/a per allattarlo/a?”
…”Di notte piange perché vuole il seno: che fare? Lo/a assecondo o poi prende il vizio?”
…”Quando si sveglia la notte si riaddormenta solo con il seno”

Ecco alcuni dubbi e difficoltà che possono attanagliare moltissimi genitori quando si parla di poppata notturna e sonno.

Da neonati è frequente che i bimbi abbiano ripetuti risvegli notturni legati alla fame; non a caso il latte materno è più ricco e nutriente di notte e nelle prime ore del giorno.

Poppata notturna e sonno da 4/6 mesi

A 4/6 mesi i piccoli hanno un sistema nervoso più maturo. E’ per questo che possono cominciare ad aumentare le ore di sonno notturne. Cominciano, infatti, a non aver bisogno di svegliarsi numerose volte per mangiare. Dopo l’anno di vita, quando la dieta del bambino è completa, le poppate notturne possono essere superflue ai fini nutrizionali.

Caso raro…ma alle volte capita… Se abbiamo un bimbo che dorme diverse ore di notte già da subito, che fare? Bisogna svegliarlo per farlo mangiare?

In caso di bambini nati a termine è bene non far passare più 3 ore tra una poppata e l’altra, anche di notte:

  • fino a che non abbiano recuperato il calo di peso fisiologico e non siano tornati al peso della nascita;
  • fino a quando la produzione di latte materno, in caso di allattamento al seno, non si sia regolarizzata.

Raggiunto questo “traguardo”, in assenza di problemi di accrescimento, possiamo assecondare i ritmi del nostro bambino. Un bimbo affamato di norma si sveglia e dimostra “a gran voce” la sua fame… E’ possibile riscontrare alcuni segnali che possono aiutarci a capire se i bimbi sono affamati. Spesso, in caso di fame, tendono a sollevare la testa e muoverla di scatto; tendono ad aprire la bocca (a volte fino a far schioccare le labbra) e succhiare qualsiasi cosa capiti loro a tiro…

Poppata notturna e sonno con il passare dei mesi

Con il passare dei mesi, i risvegli notturni possono anche non essere legati al bisogno di essere allattati… potrebbe esserci qualcosa che li infastidisce; oppure potrebbero avere bisogno di un po’ di coccole o di un aiuto per rilassarsi e lasciarsi andare nuovamente al sonno.

Anche di notte è utile mettere in pratica alcuni accorgimenti che ci possono aiutare a riconoscere quale sia, in quel momento, il bisogno del bambino; proviamo a controllare che non sia sporco; prima di proporre il seno o il biberon, proviamo a vedere se un po’ di coccole, carezze, o una dolce canzone sono quello che serve al bimbo per rilassarsi e addormentarsi nuovamente.

Allattarlo in prima battuta e come unica offerta di fronte ad un risveglio notturno potrebbe, infatti, portarlo ad imparare a rilassarsi solo attraverso l’uso del seno o del biberon.

Se il bimbo mostra, invece, di avere fame o la necessità di essere rassicurato o di calmarsi e rilassarsi attraverso l’allattamento non ignorate il suo bisogno lasciandolo piangere, così che prima o poi, smetta e si riaddormenti o per non fargli “prendere il vizio” di addormentarsi al seno come spesso si sente dire…

Per evitare che l’allattamento diventi “il” mezzo attraverso cui rilassarsi e lasciarsi andare alla nanna provate a non farlo addormentare al seno o attaccato al biberon. Rimettendolo dolcemente nel suo lettino quando si sta addormentando ma non sta ancora dormendo. Può essere utile, all’inizio, fargli ancora qualche carezza mentre è nel lettino, per potergli permettere di mantenere il rilassamento che ha “guadagnato” poppando, in modo da “sganciare”, gradualmente, la poppata dalla nanna e permettere al vostro bambino di trovare altri mezzi per rilassarsi e lasciarsi andare ad un piacevole riposo…

Dott.ssa Veronica Ponissi – Psicologa Clinica

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