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Regressioni del sonno … I periodi caldi da tenere d’occhio

regressioni del sonnoRegressioni del sonno. Capita di accorgersi all’improvviso che i ritmi del proprio figlio sono mutati ed è come tornare indietro. Sembrava aver raggiunto un buon equilibrio del sonno, quindi anche nei ritmi familiari si era assestata una buona routine ed invece il bambino ripresenta delle modalità proprie di quando era più piccolo: risvegli moto frequenti, sonnellini inesistenti, tempi lunghi per l’addormentamento e i genitori, colti di sorpresa, non comprendono che sta succedendo.

Può davvero un bambino tornare indietro? Certo che si! Chiaramente deve essere un comportamento che si ripete per un periodo di tempo  che va da 1 a 4 settimane, non stiamo parlando di qualche episodio di uno, due o tre giorni.

Si intende un’interruzione improvvisa da un periodo in cui il proprio bambino dormiva abbastanza bene ad un periodo in cui il bambino improvvisamente inizia a svegliarsi molto frequentemente di notte, e/o saltare pisolini diurni, addormentarsi o riaddormentarsi con estrema difficoltà, senza che ci sia un motivo che possa spiegare questo cambiamento.

È anche vero che ogni bambino è DIVERSO, quindi può succedere che alcuni bambini non mostrino regressioni, così come in un bambino la regressione può avvenire nei “periodo caldi” e in un altro bambino in un periodo un po’ successivo. I PERIODI CALDI sono quelli più sensibili, in cui è probabile veder comparire REGRESSIONI del sonno. Vediamoli:

REGRESSIONI DEL SONNO QUARTO MESE

Intorno al 4 mese il bambino comincia ad acquisire un sonno sempre più simile a quello dell’adulto; i cambiamenti che avvengono in questo periodo sono permanenti.

Comincia ad essere prodotta la melatonina, quell’ormone che consentirà di seguire i ritmi circadiani; in altre parole consentirà potenzialmente di dormire di più di notte e di meno di giorno. Infatti i sonnellini si accorciano e i tempi di sveglia aumentano, il piccolo è più presente ed in grado di mantenere maggiormente l’attenzione, di seguire i volti e riconoscerli, di rispondere ai sorrisi. È più attivo e ha voglia di interagire col mondo.

Questa maggior presenza del piccolo spesso si traduce in frequenti veglie notturne insieme con sonnellini accorciati, anche quando la situazione si era stabilizzata su varie ore continue di sonno. Ricordo che il problema non sono i risvegli notturni, normali nei primi 3 anni di vita, ma il cambiamento da un certo tipo di ritmi, che si erano equilibrati, ad uno scombussolamento improvviso.

REGRESSIONI DEL SONNO OTTAVO MESE

Non è detto che puntualmente all’ottavo mese si abbia una regressione; questa può comparire anche al nono o al decimo mese.

In questo periodo il bambino è in fase di acquisizione di competenze importanti come la posizione eretta e la possibilità di camminare. Probabilmente non starà ancora camminando, la maggior parte dei bambini gattonano, provano a tirarsi su; ma è in questa fase che si stanno sviluppando la miriade di connessioni cerebrali atte a farlo camminare. Altre tappe importanti sono la dentizione ed il linguaggio.

Tutto questo fermento nella vita del bambino produce irritabilità, notti intere di veglia, sonnellini assenti o più brevi.

Nell’articolo Mamma, cammino e non dormo più trovi un approfondimento su questo periodo.

REGRESSIONI DEL SONNO UNDICESIMO MESE

Come detto sopra, la regressione può non avvenire precisamente a 11 mesi, si può presentare  verso il 12° mese ed interessa più i sonnellini pomeridiani. Potrebbe accadere che il piccola si opponga in tutti i modi a farne più di uno.

Ora il bambino ha tanto da fare, tanto da scoprire e fosse per lui non dormirebbe mai.

Si potrebbe pensare che effettivamente il bambino è ormai grande e può transitare da 2 sonnellini ad 1 solo al giorno; è bene, tuttavia, osservare il piccolo e valutare davvero se sia il caso; questo perché potrebbe non essere ancora pronto per diminuire le ore di sonno.

Piuttosto attendere i 15 mesi per passare ad un solo pisolino.

REGRESSIONI DEL SONNO DICIOTTESIMO MESE

In questo caso è più difficile rendersi conto di aver a che fare con una regressione. Il bambino ha, infatti, molte competenze. Sa camminare, parlare, più o meno, sa esprimere i suoi NO o i suoi SI. In altre parole sta conquistando la sua indipendenza, sta scoprendo che ha delle opinioni e che le sue scelte procurano delle conseguenze.

Nonostante il bambino sembri ormai grande, l’ansia da separazione è ancora presente; il bambino può tornare a manifestare difficoltà quando lo lasciamo solo, sia al momento del pisolino che al momento della nanna, cosa che da tempo non esprimeva.

Un altro fattore che ancora incide molto è la dentizione , in particolare l’uscita dei molari, che sono anche i più grandi e fanno male .

REGRESSIONI DEL SONNO DUE ANNI

Man mano che il bambino cresce non è facile individuare e gestire un regressione poiché sono  molti i fattori che possono influenzare: a livello fisiologico ci sono numerosi accrescimenti che vanno a disturbare il sonno, ma anche a livello emotivo il bambino sta affrontando tappe importanti come l’utilizzo del vasino, il passaggio ad un letto più grande o in una stanza tutta sua, l’arrivo di un fratellino o di una sorellina, l’inserimento al nido.

Intorno ai 2 anni, molti bambini cominciano a ricordare meglio i loro sogni e sono in grado di raccontarli. Questo vuol dire che si affacciano anche le paure e gli incubi. Questo può causare una vera e propria regressione, molto faticosa da gestire.

Nell’articolo 2 anni e ancora non dorme trovi un approfondimento su questo periodo.

NON E’ DIFFICILE INTUIRE LA DOMANDA DEI GENITORI: COME SI FA A RECUPERARE UN SONNO UN PO’ PIU’ TRANQUILLO ? 

Innanzitutto sapere che si tratta di una regressione, quindi di un fenomeno transitorio, sebbene appaia lungo e faticoso, può aiutare a non perdere troppo la lucidità e a non cadere nella disperazione e nervosismo.

Alcuni consigli per far fronte alle regressioni del sonno

  • allattare più frequentemente, in particolare per le regressioni del primo anno di vita, il bambino cresce in fretta e potrebbe aver bisogno di più latte.
  • Sebbene un bambino inconsolabile e irritabile sia difficile da gestire, coccolarlo, dargli baci e carezze, farlo sentire amato nonostante tutto, sostenuto e CONTENUTO.
  • Chiedere aiuto al compagno o ai familiari per attraversare un periodo faticoso come quello delle regressioni e che può durare per più di un mese. Anche solo un aiuto nella gestione della casa può fare molto.

Ci vuole tanta pazienza per affrontare notti insonni, ma il bambino non lo fa per dispetto o cattiveria; lo fa perché sta crescendo! Necessita di essere costantemente rassicurato che va tutto bene, che mamma e papà ci sono .

Denise Pagano – Psicologa

Per saperne di più sul sonno dei bambini

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